Missa in Albis

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On next April, 27th (First Sunday after Easter, in Albis), in the magnificent St. Paul’s Cathedral in London, the World Premiere of my Missa in Albis, for female 3-voices choir and organ, will be performed by the Aurora Nova Choir from London, directed by Patrick Craig.

This English female choir is renowned as one of the best in Great Britain in its genre. Its director Patrick Craig, who is a counter-tenor in the Tallis Scholars, besides being a great musician is also a delightful person. I came to know him and his choir by means of my friend John Scott, whom I really thank for having made us met.

The Missa I composed (in the movements: Kyrie, Gloria, Sanctus and Agnus Dei) tries to answer a need I felt personally: to combine a truly sacred artistic work with a duration that would allow its practical use in the Sunday liturgies (therefore lasting about 10 minutes). From an artistic point of view the score the very extroversive character of the Gloria, and in some parts of the Sanctus, is balanced by a more intimate and contemplating writing in the Kyrie and in the Agnus Dei. The overall main thought is to express the huge pouring of contrasting emotions (as it happens when we are involved in extraordinary events) directly linked to the excerpt by Mark 16, 1-2  (where also the title of this Missa was also taken from):

And when the sabbath was past, Mary Magdalene, and Mary the mother of James, and Salome, had bought sweet spices, that they might come and anoint him. And very early in the morning the first day of the week, they came unto the sepulchre at the rising of the sun.

Finally, the page is dedicated to Patrick Craig and the Aurora Nova Choir, that so enthusiastically encouraged me in finalizing this score and performed the Premiere.

Il 27 aprile prossimo (Prima Domenica dopo Pasqua, In Albis) si terrà, nella magnifica St. Paul’s Cathedral di Londra, la prima esecuzione assoluta della mia Missa in Albis, per coro a tre voci femminili ed organo, ad opera dell’Aurora Nova Choir di Londra diretto da Patrick Craig.

Questo coro femminile inglese è noto per essere tra i migliori del Regno Unito nel suo genere. Ed il suo direttore Patrick Craig, già controtenore dei Tallis Scholars, oltre ad essere un ottimo musicista è anche persona davvero squisita. Sono entrato in contatto con questo organico ed il suo direttore tramite l’amico John Scott, che ringrazio davvero per averci fatto incontrare.

La Messa che ho musicato (nei movimenti: Kyrie, Gloria, Sanctus ed Agnus Dei) cerca di rispondere ad una esigenza che ho sentito particolarmente mia : coniugare una composizione sacra artistica con una durata che ne consentisse l’impiego pratico nelle liturgie Domenicali (da cui una durata complessiva di circa 10 minuti). Da un punto di vista artistico nella partitura il carattere particolarmente estroverso del Gloria, ed in parte del Sanctus, è bilanciato da una scrittura più intima e meditata nel Kyrie e nell’Agnus Dei. E nel complesso cerca di esprimere quella quantità di sensazioni (le più contrastanti naturalmente, come avviene quando si è coinvolti in fatti straordinari) così strettamente legate al passo di Marco 16 1,2 (da cui nasce anche il titolo di questa messa):

Passato il sabato, Maria di Màgdala, Maria di Giacomo e Salome comprarono oli aromatici per andare a imbalsamare Gesù. Di buon mattino, il primo giorno dopo il sabato, vennero al sepolcro al levar del sole.

Infine, la pagina è dedicata a Patrick Craig ed all’Aurora Nova Choir, che hanno così entusiasticamente incoraggiato il completamente di questa partitura e curato la sua prima esecuzione.

War Requiem

 

 

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E’ già trascorsa una settimana dalle 3 splendide esecuzioni del War Requiem di Benjamin Britten, ove sono stato l’organista, con i complessi musicali de laVerdi sotto la direzione del maestro Xian Zhang (coadiuvata da: Ruben Jais, Direttore dell’Orchestra da Camera; Erina Gambarini, Direttore del Coro Sinfonico; Maria Teresa Tramontin, Direttore del Coro di Voci Bianche). Una esperienza che bissa quella cui partecipai l’11 Settembre 2011 alla Scala di Milano, concerto inaugurale della Stagione 2011/2012.

Il War Requiem è una pagina di importanza straordinaria nella musica del secondo Novecento per vari punti di vista. Personalmente, da appassionato di storia e specialmente del periodo legato al secondo conflitto mondiale, lo ritengo uno dei momenti più straordinari legati al concetto di pacifismo nel senso più alto del termine. E della necessità della rappacificazione, in un momento storico tra i più drammatici legati alla guerra fredda. L’intelligenza musicale di Britten, che con questo Requiem sia religioso che laico consente davvero una visione ecumenica della sofferenza e del dolore, è straordinaria. Britten dà una dimensione oratoriale nel vero senso del termine ad un momento di partecipazione quasi sacramentale. Quello del pentimento e della presa di coscienza della stupidità di un atto barbaro.

Armonie dello Spirito

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I was privileged on last Saturday, March 16th, to inaugurate the new concert series named Armonie dello Spirito at the Messina Cathedral. The chosen program included works by Johann Sebastian Bach transcribed and elaborated by Charles-Marie Widor, Ferruccio Busoni,  Ulisse Matthey and by me, together with an original organ work: the Passacaglia BWV 582. The program thus was an unusual music itinerary linked to the 2014 Lent period.

The concert was introduced and closed by the kind words by don Giovanni Lombardo, Titular Organist at the Messina Dome. His speech showed me once more how much my relationship with the city of Messina and the world revolving aroung the magnificent Tamburini of the Cathedral has become more and more tied up in these years. I am deeply honoured and proud of this, and I have to thank also two other friends who at first invited me on the majestic console in Messina: Mons. Letterio Gulletta and Massimo Nosetti.

E’ stato davvero un privilegio sabato scorso, 16 marzo, inaugurare la nuova serie di concerti denominata Armonie dello Spirito presso la Cattedrale di Messina. Il programma pensato comprendeva pagine di Johann Sebastian Bach frutto di trascrizioni ed elaborazioni di Charles-Marie Widor, Ferruccio Busoni ed Ulisse Matthey, di me stesso oltre ad una pagine originale organistica: la Passacaglia BWV 582. Per un percorso musicale inusuale legato al periodo Quaresimale 2014.

Il concerto è stato introdotto e concluso dalle belle parole di don Giovanni Lombardo, Organista Titolare del Duomo di Messina, che mi hanno mostrato una volta di più come il mio legame con la Città di Messina ed il mondo che gravita attorno al magnifico Tamburini della Cattedrale si sia fatto sempre più stretto in questi anni. Fatto questo di cui sono profondamente orgoglioso ed onorato. E del quale debbo ringraziare altri due amici che per primi mi hanno aiutato a salire sull’imponente consolle di Messina: Mons. Letterio Gulletta e Massimo Nosetti.

Victimae Paschali Laudes

 

Victimae Paschali Laudes

I am really happy to announce that it has been just published by Edizioni Carrara my Victimae Paschali Laudes op. 96, for organ.

This Symphonic Suite has been written in 2009 and is composed of seven short and contrasting movements. The movements’ structure follows the text of the Holy Spirit’s Sequence, expounding and paraphrasing it through the single melodic lines of every versicle. The first one, Victimae Paschali Laudes, is a fileuse that represents the breath of the wind on Easter’s morning, the breeze of life. Following the same pattern of the first tempo, Agnus redemit oves is a short arabesque surrounding the original melodic line. The third movement, Mors et vita duello, built in the form of a short toccata, developes from the Sequence’s versicle and the offertory chant for the Mass in the second Sunday after Easter according to the Gregorian Missal (the Angelus’ versicle: “Whom you are searching for rose again as He promised”). Dic nobis, Maria, in the form of an accompanied recitative, presents the Sequence’s theme in an harmonization that gets more and more simpler. This is declaimed in a melismatic form when the text is proclaimed by the Holy Mary. The fifth movement is a dance built on the Sequence’s versicle (Scimus Christus surrexisse) and on the theme of the offertory for the Easter’s morning celebration according to the Gregorian Missal: “Terra tremuit et quivi, dum resurgeret in judicio Deus, alleluia” (“Earth was shaken and shooted when God rose to do justice, hallelujah”). This is followed, with a martial rhythm, by Tu nobis victor Rex. This is an impressive march expounding the text with an exuberant harmonization, as a representation of the brimming joy of Resurrection. Here finally the theme of the first versicle of Victimae Paschali is put over in order as a symbol of the Victorious God who triumphs after being the Victim of His sacrifice. The Suite ends with a rhapsodic movement built on the “O filii et filiae” Halleluja. Here, the melodic line of the first versicle of the Sequence appears initially as a secondary element, and afterwards is expounded and drown on again for the closing end.

I recorded this piece on the CD Fagiani plays Fagiani by Spektral Records, on the magnificent Späth organ of the Saint George’s Church of Riedlingen, (Germany).

Sono davvero felice di comunicare che è appena stato pubblicato dalle Edizioni Carrara il mio Victimae Paschali Laudes op. 96, per organo solo.

Questa Suite Sinfonica è stata composta nel 2009 e si compone di sette movimenti dalla breve durata e dal carattere fortemente contrastante. La struttura dei movimenti segue quella del testo della Sequenza, commentandolo e parafrasandolo partendo dalle singole linee melodiche di ciascun verso. Il primo numero Victimae Paschali Laudes, è una fileuse che rappresenta il soffio del vento il mattino di Pasqua. La stessa brezza che è alito di vita. Sulla falsariga del primo tempo Agnus redenti oves è invece un breve arabesco che circonda la linea melodica originale. Il terzo movimento, Mors et vita duello, è costruito in forma di breve toccata ed utilizza oltre all’omonimo versetto il canto offertoriale della Messa della Seconda Domenica di Pasqua secondo il Messale Gregoriano (Angelus che presenta il versetto: Colui che cercate è risorto come aveva detto). Dic nobis, Maria in forma di recitativo accompagnato, presenta in una armonizzazione via via più semplificata il tema della Sequenza. Questo è declamato in forma melismatica quando il testo viene proclamato da Maria. Il quinto movimento è una danza costruita, oltre che sul versetto omonimo della sequenza (Scimus Christus surrexisse), sul materiale tematico del canto d’offertorio della Messa del giorno di Pasqua secondo il Messale Gregoriano: “Terra trémuit et quivi, sum resurgeret in iudicio Deus, alleluia” (La terra ha tremato e si è quietata quando è sorto Dio a far giustizia, alleluia). A questo segue, in un ritmo marziale, Tu nobis victor Rex. Una sorta di marcia eclatante che commenta il testo in una esuberante armonizzazione che sta a rappresentare l’ebbrezza della gioia della resurrezione. Qui viene infine sovrapposto per la prima volta il tema del primo verso Victimae Paschali, in modo da poter simboleggiare ancora meglio l’immagine del Re Vittorioso perché Vittima nel Suo sacrificio. La Suite termina con un movimento rapsodico costruito sull’Alleluia “O filii et filiae“. Qui la linea melodica del primo verso della Sequenza appare inizialmente come elemento secondario. Viene quindi declamato e ripreso per la coda conclusiva.

Ho inciso questa composizione nel disco Fagiani plays Fagiani edito da Spektral Records, sullo splendido strumento Späth della Chiesa di San Giorgio in Riedlingen (Germania).

ancora 2 nuovi titoli dei – two more titles for the: Tesori Musicali della Verna

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If yesterday I welcomed two new editions regarding Giuseppe Lorenzo Luti da Signa’s works, today I am pleased to present two further new titles of the collection Tesori Musicali della Verna. It is another collection of works by Luti, Sei Composizioni, and a new collection, Sei Composizioni, by Giuseppe Lorenzo Pagnucci da Fabriano. I personally edited all of these editions.

The Six Compositions by Luti can be related, in two cases, to wider compositions. The first two numbers can be grouped under the format title of the first composition, i.e. the Benediction (of the Venerable Sacrament). On the other hand, the second group of three compositions (Offertory, Elevation and Postcommunio) refer in their sequence to the Italian traditional Mass for Organ of the first XIX century. This also recalls a model that several author coded in this particular historical stage, and that is already present in the collection Tesori Musicali della Verna.

The pages by Pagnucci are selected from two manuscripts catalogues as MPG 111 and 111a. Although they do not show (as it frequently happens in the autograph manuscripts collection) the author’s signature, their style and the autograph analysis  allow the identification of Giuseppe Lorenzo Pagnucci da Fabriano as the writer, and quite probably therefore the composer of these works. The two manuscripts include two different series of compositions. In the first volume there are four numbers, three Fugues (with the same title) and an Offertory (which is however again a Fugue) while in the second smaller volume two Postcommunio are included, both in C. The edition joined the two short volumes, thus resulting in six music pieces.

Se ieri salutavo due nuove pubblicazioni di Giuseppe Lorenzo Luti da Signa, oggi dò il benvenuto ad altri due titoli della collana Tesori Musicali della Verna. Ancora una raccolta di Luti, Sei Composizioni, ed una nuova raccolta di Giuseppe Lorenzo Pagnucci da Fabriano, Sei Composizioni. Le cui edizioni ho curato personalmente.

Le Sei Composizioni di Luti possono essere assimilabili, in due casi, a composizioni di più ampio respiro. I primi due numeri possono essere raggruppati sotto quella forma che titola la prima delle due composizioni ossia la Benedizione (del Venerabile Sacramento).Il secondo gruppo invece è composto da tre composizioni (Offertorio, Elevazione e Postcommunio) e costituisce nella sua sequenza la tradizionale Messa per organo italiana del primo Ottocento, ricalcando infatti un modello che numerosi autori hanno codificato in questa particolare epoca storica, e che è anche già presente nella collana Tesori Musicali della Verna.

Le pagine di Pagnucci sono tratte da due manoscritti catalogati MPG 111 e 111a. Sebbene non presentino (come frequente nella collezione di autografi) la firma dell’autore, il loro stile e l’esame calligrafico attestano Giuseppe Lorenzo Pagnucci da Fabriano come il redattore, e molto probabilmente dunque il compositore, di queste composizioni. I due manoscritti comprendono due differenti serie di brani. Nel primo vi sono quattro numeri, tre fughe (così titolate) ed un Offertorio (che è comunque un’altra fuga) mentre nel secondo piccolo fascicolo son contenuti due Postcommunio, entrambi in do maggiore. Nell’edizione si è preferito accorpare i due esili testimoni, che comprende dunque sei brani musicali.

Luti da Signa: Gran Sonata pel Pianoforte; XII Composizioni

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The new edition of two works by Giuseppe Lorenzo Luti da Signa, Organist in La Verna in the first half of the XIXth century, which I personally edited (the XII Compositions) and in cooperation with Laura Meozzi (the Gran Sonata pel Pianoforte), are available from today.

These are the fourteenth and fifteenth titles in the collection Tesori Musicali della Verna, which is exploring the heritage preserved in the Music Library of the Sanctuary of La Verna.

The publication of the XII Compositions includes the edition of a very wide manuscript with compositions by Giuseppe Lorenzo Luti da Signa. The autograph manuscript does not bear the signature of the La Verna composer, as in other cases, but his handwriting and this musical style indisputably have to be referred to him as the author. The collection is composed of 12 compositions: 1. Sonata in D (Larghetto, Allegro-Larghetto-Allegretto); 2. Ouverture in D; 3. Elevation in F; 4. Postcommunio in A; 5. Offertory; 6. Ouverture in D; 7. Ouverture in G; 8. Elevation in D; 9. Postcommunio in G; 10. Offertory in G; 11. Elevation in A; 12. Postcommunio in G.

The Gran Sonata pel Pianoforte is interesting under various points of view. If from a formal perspective this work does not detach itself a lot from the sonatas for keyboard that somehow refer to the model by Scarlatti (i.e. basically with a clear  bipartition  and a tone ratio between fundamental/dominant widely emphasized) which is added a twofold-thematic material (particularly appreciated by the tradition in the Italian central area in the last XVII Century). This certainly has a very strong link with the writing style of several manuscripts preserved in La Verna. As in other instrumental compositions of the same author we can see an attempt to join a formal approach which historically had somehow beed coded with a more typical footprint belonging to the first Italian Romanticism, with a reference to the operatic music, so dominant in the music history of our nation.

Da oggi sono disponibili le nuove edizioni che ho curato personalmente (nel caso delle XII Composizioni) e collaborando con Laura Meozzi (la Gran Sonata pel Pianoforte) di due lavori di Giuseppe Lorenzo Luti da Signa. Organista della Verna nel primo Ottocento.

Si tratta del quattordicesimo e quindicesimo titolo della collana Tesori Musicali della Verna, che sta esplorando via via più dettagliatamente il patrimonio che si conserva nella Biblioteca Musicale del Santuario della Verna.

La pubblicazione delle XII Composizioni vede l’edizione di un manoscritto molto ampio di composizioni di Giuseppe Lorenzo Luti da Signa. Il manoscritto, autografo, non presenta la firma del compositore alvernino, come già in altre occasioni, ma la sua calligrafia ed il suo stile musicale ne fanno il suo autore incontestabile. La raccolta si compone dunque di dodici composizioni: 1. Sonata in re maggiore (Larghetto, Allegro – Larghetto – Allegretto); 2. Overture in re maggiore; 3. Elevazione in fa maggiore; 4. Postcommunio in la maggiore; 5. Offertorio; 6. Overture in re maggiore; 7. Overture in sol maggiore; 8. Elevazione in re maggiore; 9. Postcommunio in sol maggiore; 10. Offertorio in sol maggiore; 11. Elevazione in la maggiore; 12. Postcommunio in sol maggiore.

La Gran Sonata pel Pianoforte è interessante sotto molteplici aspetti. Se da un punto di vista formale non si discosta molto da quello delle sonate per tastiera che in qualche modo si rifanno al modello Scarlattiano (ossia fondamentalmente con una bipartizione netta ed il rapporto tonale tonica-dominante ampiamente sottolineato) cui si abbina materiale bitematico (particolarmente caro alla tradizione della fine Settecento del centro Italia). E certamente ha un legame molto forte con quella scrittura presente in molteplici manoscritti Alvernini. Come già in numerosi altre composizioni strumentali del medesimo autore vi è il tentativo di legare ad una forma in qualche modo codificata storicamente, l’impronta più tipica della musica di inizio romanticismo italiano. Ossia quello fatto del rimando verso la musica operistica, così predominante nella vita musicale della nostra nazione.

La Madeleine, Paris

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EMF, François-Henri Houbart et Olivier Périn.
La Madeleine, Paris, 09.02.2014

I was in Paris one week ago. The concert I gave in La Madeleine was a fitting occasion for many reasons.

First of all, indeed, it has been my debut in Paris, postponed due to family problems scheduled for three years ago, again at La Madeleine.
 Secondly, the great opportunity to be able to perform upon an instrument among those with the most amazing organ tradition. Here, in fact, from the date of construction of the instrument in 1846, the resident organists were, among others: Louis James Alfred Lefébure-Wély, Camille Saint-Saëns, Théodore Dubois, Gabriel Fauré, Jeanne Demessieux and of course the great François-Henri Houbart that is without any doubt the perfect successor in his role as the Organiste Titulaire.

The instrument itself is something extraordinary. Designed in a masterly manner for the particular acoustics given the size and architecture of the Holy Temple was also thought to be able to project into the future with insight, thus not going to substantially alter the quality that has always been famous, by the wellknown Titulaire.

Finally, it was really nice to be able to meet again in person François-Henri, whom I met in La Verna almost three years ago in the company of Fréderic Blanc (they were there to listen the recital given by our common friend Colin Walsh, Lincoln’s Cathedral Organist, UK), and get to know the organist Olivier Perin . They are two nice and full of humor persons!

The concert was really successful, both for the many people attending and the quality of the music; after all, having the Titulaire de La Madeleine as page turner was a sure guarantee of success! So thanks again for your help François-Henri and thanks to Olivier for the wonderful organization!

See you soon!

È trascorso qualche giorno dal rientro da Parigi. Il concerto che ho tenuto a La Madeleine è stata occasione propizia per molteplici situazioni. Prima di tutte naturalmente è stato il mio debutto parigino, rimandato causa problemi famigliari, previsto per tre anni fa sempre a La Madeleine.

In secondo luogo la bella opportunità di potermi esibire su uno strumento tra quelli con la più incredibile tradizione organistica. Qui infatti, a partire dalla data di costruzione dello strumento 1846, furono organisti, tra gli altri: Louis James Alfred Lefébure-Wély, Camille Saint-Saëns, Théodore Dubois, Gabriel Fauré, Jeanne Demessieux e naturalmente il grande François-Henri Houbart che ne è magnifico continuatore nella sua veste di Organista Titolare.

Lo strumento in sé è qualcosa di straordinario. Concepito in maniera magistrale per la particolare acustica data dalle dimensioni e dall’architettura del Sacro Tempio è anche stato pensato per potersi proiettare nel futuro con acume, senza quindi andare a modificare sostanzialmente le qualità per cui è da sempre celebre, dal celebre Titolare.

Da ultimo è stato davvero bello poter rincontrare di persona François-Henri, che vidi alla Verna oramai quasi tre anni fa in compagnia di Fréderic Blanc (entrambi erano venuti al Santuario per sentire il concerto dell’amico comune Colin Walsh, Organista della lincoln Cathedral, UK), e conoscere personalmente l’organista Olivier Périn. Che dire, due persone squisite e ricche di humour.

Non mi dilungo sul mio concerto che è andato molto bene, sia come presenza di pubblico che come qualità musicale, anche perché avere come volta pagine il Titolare de La Madeleine era sicura garanzia di successo…

Dunque grazie ancora per il tuo aiuto François-Henri e grazie ad Olivier per la splendida organizzazione !

A presto…

La Valse transcribed for organ solo premiered by David Briggs

La Valse, cover

 

www.lulu.com/shop/eugenio-maria-fagiani/la-valse-ravel-organ-transcription/paperback/product-18727935.html

www.lulu.com/spotlight/emfcollection

EMF-Collection 022 © 2011
ISBN: 978-1-4709-4987-7

I am deeply proud to announce that last November (on 15th at St. Paul’s Cathedral in London, Ontario, and then on 19th at St. James Cathedral in Toronto) David Briggs has done the World Premiere of my own transcription, for organ solo, of “La Valse” by Maurice Ravel:

After three months intensive piano and organ practice, I was privileged to give the premiere performances of Eugenio Fagiani’s marvellous transcription of Ravel’s peerless masterpiece, La Valse. The first performance was at St Paul’s Cathedral, London, Ontario and the second at St James Cathedral, Toronto. This is a work which transfers brilliantly for the organ – a professional rock musician who came to the Toronto concert said that he had never heard the organ sound quite like that! I look forward to playing the transcription many times in the future – it’s marvelous for the audience, and a good way for any organist to keep fit!
David Briggs

The next performance of this piece is scheduled for March 8th, 3.00 pm, at St. Mary Redcliffe Parish Church in Bristol, UK.
stmaryredcliffe.co.uk/music/concerts-and-recitals/

Thank you so much David!

Sono profondamente onorato di annunciare che lo scorso Novembre (il 15 nella Cattedrale di S. Paolo in London, Ontario, e quindi il 19 nella St. James Cathedral in Toronto) David Briggs ha eseguito in prima assoluta la mia trascrizione per organo solo de “La Valse” di Maurice Ravel:

Dopo tre mesi di studio intenso al pianoforte ed all’organo, ho avuto il privilegio di eseguire la première della meravigliosa trascrizione di Eugenio Fagiani dell’impareggiabile capolavoro di Ravel: La Valse. La prima esecuzione è stata nella St Paul’s Cathedral, London, Ontario e la seconda presso la St James Cathedral, Toronto. Questo è un lavoro che si adatta perfettamente allo strumento – un musicista rock professionista che ha assistito al concerto di Toronto mi ha detto che non ha mai sentito un organo suonare in questo modo! Non vedo l’ora di suonare molte volte questa trascrizione in futuro – è meravigliosa per gli ascoltatori, ed un ottimo modo per un organista per tenersi in forma!
David Briggs

La prossima esecuzione è prevista per l’8 Marzo, ore 15.00, nella St. Mary Redcliffe Parish Church in Bristol, UK.
stmaryredcliffe.co.uk/music/concerts-and-recitals/

Grazie David!

Concerto di Natale con il Coro di Voci Bianche de LaVerdi

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Questa sera, 17 Dicembre alle ore 20.30, a Milano, Basilica di San Marco, parteciperò al Concerto di Natale come accompagnatore del Coro di Voci Bianche de LaVerdi diretto da Maria Teresa Tramontin.

Il programma comprende una bella selezione di carole natalizie e tradizionali e più recenti. Un bel programma davvero che il Coro ha già eseguito anche lo scorso fine settimana e che il 21 proporrà in Auditorium con il pianista Pietro Cavedon. Davvero una bella occasione per poter nuovamente collaborare con il Coro della brava (ed anche cara amica) Maria Teresa dopo l’esperienza del Settembre 2011, in quella splendida produzione del War Requiem di Britten che con LaVerdi (Direttore Zhang Xian) eseguimmo alla Scala.

L’iniziativa è in favore dell’APMMC – Associazione Prevenzioni Malattie Metaboliche Congenite

Improvvisazione a Vicenza

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Questa bella fotografia, fatta da Davide Zanasi, ritrae Margherita Dalla Vecchia e suo marito Carlo Zanovello durante il bel pranzo di ieri a casa loro a Vicenza. Questo momento è forse uno dei pochi in cui la vulcanica Margherita ha potuto sedersi tranquilla in una due giorni (e parlo solo degli ultimi due giorni, perché non oso immaginare la sua attività abituale, che dev’essere spumeggiante a quanto ho ben compreso) che l’ha vista alle prese con l’organizzazione (impeccabile sotto ogni aspetto) del progetto “Veni Emmanuel: l’improvvisazione organistica nel tempo di Avvento e Natale”. Il coordinamento di tutti gli aspetti di questa iniziativa (Chiese, e le proprie comunità; Organisti invitati; Cantori coinvolti nelle Liturgie; ed infine l’aspetto artistico e quindi di un filo rosso che unisse tutte le performances artistiche), ed il tutto concentrato in una due giorni, è stato davvero uno sforzo che ho visto premiato dall’entusiasmo della risposta dei fedeli, e dei Sacerdoti che hanno presieduto le Liturgie. Personalmente ho potuto verificare la risposta alla Santa Messa cui ha partecipato il giovane modenese Davide Zanasi, oltre all’Eucarestia cui ho partecipato io stesso in qualità di organista.

A questa bella iniziativa hanno partecipato Stefano Rattini, sabato sera, e quindi il giovane Davide Zanasi, io stesso, Attilio Campesato, e Fausto Caporali ieri domenica.

Personalmente ho potuto ammirare uno degli strumenti custoditi nella Chiesa di San Filippo Neri, dove Margherita è Titolare. Ed entusiasmarmi per lo splendido “Zeni” della Chiesa di San Michele ai Servi dove mi sono prodotto. Disposto sul fondo del Presbiterio ha una magnifica cassa lignea, oltre ad una disposizione fonica ispirata ad uno stile barocco tedesco ma che comunque consente di spaziare agevolmente in una bella quantità di repertorio. Una magnifica scoperta, per me che avevo potuto apprezzare sinora gli “Zeni” solo attraverso una splendida registrazione della brava Ai Yoshida.

Quindi grazie e complimenti ancora a Margherita per questa splendida iniziativa, e grazie a Carlo per la bella ospitalità!

E grazie a Davide della bella foto, che io non son riuscito a scattare!